Gruppo facebook a insaputa delle mogli, Imma Zinnia (Azione Salerno): “Patriarcato digitale va fermato”
È notizia di questi giorni la scoperta di un gruppo Facebook con oltre 32.000 iscritti, in cui uomini hanno condiviso foto intime delle proprie mogli senza consenso.
Alcuni lo hanno definito un “scherzo”, altri “goliardia”. In realtà si tratta dell’ennesima espressione del patriarcato travestito da passatempo digitale.
Il problema non è solo tecnologico, ma culturale: si può chiudere un gruppo, ma non si può chiudere una mentalità che riduce ancora le donne a oggetti di proprietà.
Finché ci sarà chi ride, commenta e applaude, questa violenza continuerà a mascherarsi da intrattenimento.
Occorre dirlo con chiarezza: non è divertimento, è violenza. E va riconosciuta e perseguita come tale.
Chiudere un gruppo non basta.
Serve:
• applicare le leggi esistenti con rigore,
• imporre alle piattaforme digitali la piena assunzione di responsabilità,
• introdurre un’educazione digitale e di genere nelle scuole. La libertà e la dignità delle donne non possono essere oggetto di condivisione o derisione online.
Sono, e restano, la misura della civiltà di un Paese.
Lo scrive in una nota Imma Zinnia Vicesegretaria provinciale – Azione Salerno





